Chi siamo noi?
Penso che tutti almeno una volta nella vita ci siamo posti questa domanda. Magari assieme ad altre simili domande del tipo: da dove veniamo? perche' siamo qui? qual e' lo scopo della vita? E cosi via.Forse molti come me si sono posti questo tipo di quesito molteplici volte nel corso della propria vita, in varie fasi di crescita e di c o n s a p e v o l e z z a personale. Io ho continuato a pormi queste domande negli anni perche' non ero mai pienamente soddisfatta delle risposte che trovavo. Ero ancora troppo in superficie. Ogni volta pero' che andavo li e provavo a trovare una quadra, aggiungevo o rimuovevo un tassello del mio puzzle mentale, dunque non era mai tempo sprecato, anzi. Rimuovere e' forse la parte piu delicata e fondamentale quando si cerca la verita'. Anche lo yoga lo insegna: bisogna far spazio, rilasciare quel che non serve piu' per abbracciare, aprirsi a, cio' che deve venire. Per entrare in una nuova fase evolutiva e' necessario rivedere cio' che non supporta piu' la crescita, ma anzi rischia di rallentarla e andare a lavorare per rilasciare appunto quell'energia stagnante, quella pesantezza o blocco che non rendono piu fluido il percorso. Quando ci si addentra in determinate tematiche, che sono poi la base della nostra intera esistenza, un lavoro certosino di rilascio riguarda anche (o soprattutto!) anni e anni di condizionamenti sociali, educazione scolastica, influenze in famiglia, amici e relazioni e, piu in generale, la societa' e la cultura di dove si nasce. E' un lavoro di una portata pazzesca se si pensa a quanto la coscienza collettiva sia stata manipolata, disinformata, mal-educata nel corso dei secoli.E qui arriviamo al dunque della nostra domanda iniziale... quindi, chi siamo noi?Rispondo a questa domanda con l'idea che personalmente mi sono fatta attraverso il mio filtro delle cose, con le informazioni che ho personalmente raccolto sinora per il mio percorso, attraverso l'analisi di lavori di professori esperti di cui sicuramente in qualche articolo di questo blog riportero' altri studi, la lettura di libri e testi anche dell'antica tradizione vedica. Rispondo quindi con le mie personalissime conclusioni, con le intuizioni che ho a riguardo, nonche' conoscenze acquisite attraverso studi condotti negli ultimi anni e che mi hanno particolarmente interessato. E' ormai fuori discussione che siamo molto piu' che semplici "esseri umani". Non siamo solo una delle tante specie che popolano questo splendido pianeta. Non siamo solo un corpo fisico. Anzi, il nostro corpo fisico non e' che un involucro in cui noi siamo racchiusi. Per spiegarlo ho deciso di mischiare le mie nozioni di filosofia induista, legate alla pratica dello yoga ad una visione condivisa espressa da un professore che si e' largamente occupato di questa tematica. Io penso che in principio vi fosse il Brahman. La coscienza senza forma, senza inizio e senza fine, mai nata e mai morta. Questo Brahman ad un certo punto si rende conto della propria esistenza e capisce di voler fare esperienza per conoscersi davvero. Allora il Brahman decide di creare un laboratorio nel quale poter sperimentare e capire chi e'. Cosi ha origine l'Universo. Ma in questo Universo serve qualcuno che possa effettivamente fare esperienza. E cosi la coscienza decide di generare da se stessa l'essere umano. Questo essere umano, che poi altro non e' che la coscienza, il brahman, e' fatto di tre parti. Nella mia visione queste tre parti sono rappresentate nel mito dalla Trimurti: Brahma, Vishnu e Shiva. Nella mia modestissima idea, Brahma che e' il creatore dell'Universo e' l'Anima, la nostra parte femminile, Vishnu che e' il conservatore dell'Universo e' la mente, la nostra parte androgina e Shiva che e' il distruttore potremmo dire che possa essere lo spirito, la parte maschile di noi. In una coscienza integrata queste tre parti comunicano fra loro e sono consapevoli dell'esistenza l'una dell'altra. Ma nella maggior parte di noi esseri umani, purtroppo, queste tre parti non comunicano mai fra loro nel corso dell'intera esistenza. La nostra sfida su questo pianeta e' appunto ricordarci chi siamo. Per questo motivo nelle varie reincarnazioni non ricordiamo tutto. Altrimenti non faremmo una esperienza piena. Noi, come Coscienza, vogliamo fare tutta l'esperienza possibile dell' Universo ed e' per questo che viviamo piu vite e in condizioni diversissime l'una dall'altra. Cosi scegliamo fra una serie di possibilita' la famiglia ed il contesto nel quale nasceremo, vita per vita, a seconda del nostro livello di consapevolezza, delle esperienze di cui abbiamo bisogno in quel momento per avanzare. Dunque questa esperienza materiale, in una realta' olografica dualistica ci serve perche' senza la separazione non potremmo mai davvero capire. La parola "yoga" significa unione. Per me non vi e' nulla di piu significativo di questo. La filosofia yogica altro non e' che uno dei piu interessanti strumenti utilizzati per ritornare "a casa". Per ricordare finalmente e capire che noi siamo Uno. Per illuminare il percorso che ci fara' ritornare una unica coscienza integrata. Avrei altro da aggiungere ma preferisco attendere. Sono sicura che riprendero' ancora e ancora questo argomento. Voglio lasciare il tempo alle nuove informazioni che sto scoprendo e studiando di sedimentarsi e trovare terreno fertile per evolvere, per cui non ti preoccupare se hai tante domande dopo aver letto queste righe. Tornero' con nuove risposte.


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